
CONVEGNO ADI "DANZARE AL FUTURO" A DANZAINFIERA 2025 - 17/3/2025
In occasione del consueto evento Danzainfiera tenutosi a Firenze, AssoDanza Italia ha apportato il suo significativo contributo organizzando il convegno “Danzare al Futuro”, al quale hanno preso parte relatori che, a vario titolo, danno voce al settore Danza non solo dal punto di vista artistico ma anche istituzionale.
Miriam Baldassari, presidente ADI, ha coordinato i vari interventi dei relatori ponendo loro quesiti che potessero fare chiarezza sulla situazione attuale, sui risultati raggiunti finora e su quanto ancora c’è da fare per raggiungere gli obiettivi auspicati.
Il primo intervento è stato quello dell’ Onorevole Mauro Berruto, Segretario VII^ Commissione Cultura Camera dei Deputati, a proposito del Piano Olivetti per la Cultura.
L’On. Berruto ha sottolineato come il Piano Olivetti sia certamente una pregevole iniziativa, carente però nelle politiche di welfare culturale. Il sistema, secondo l’Onorevole, ha necessità di sostegni permanenti e strutturali, che possano incentivare politiche stabili per i lavoratori del comparto. La precarietà del settore culturale oggi non consente agli operatori a tutti i livelli di programmare a lunga scadenza prevedendo opportunità professionali continuative. Per questo Berruto ha ribadito che si sta continuando a lavorare, sia al Senato che alla Camera per trovare fondi sufficienti e strumenti che consentano di creare nuovi posti di lavoro, ammettendo però che la strada da percorrere è ancora lunga.
A seguire, è stato dato spazio ad Andrea Morelli del Coordinamento Danza Error System, un movimento che più di altri si è mobilitato per contrastare la chiusura dei corpi di ballo. Tuttavia, nonostante si prospettasse l’ipotesi di riapertura, preannunciata nella presentazione del nuovo Codice dello Spettacolo, a oggi il provvedimento risulta congelato in ambito ministeriale.
In occasione del Coordinamento Nazionale dei Corpi di Ballo delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, SLC CGIL, FISTel CISL, UILCOM UIL e FIALS CISAL, Danza Error System ha evidenziato la necessità di un intervento istituzionale volto a potenziare il numero degli attuali corpi di ballo, iniziando dalla ricostituzione di quelli chiusi, all’interno delle dotazioni organiche delle fondazioni, alla pari degli altri settori produttivi. È stato richiesto anche un intervento di revisione e rafforzamento delle dotazioni organiche delle compagnie esistenti, alcune attualmente fortemente carenti, con l'obiettivo di raggiungere in ciascuna di esse un numero di danzatori adeguato all'attività di balletto del repertorio classico e per la partecipazione alle produzioni operistiche. Il coordinamento si è dichiarato pronto all’attivazione di manifestazioni ed eventi che coinvolgano i danzatori dei vari corpi di ballo italiani, finalizzati all’evidenza della valorizzazione del patrimonio artistico nazionale della Danza e con il chiaro obiettivo di poter garantire un futuro stabile e di qualità del settore del balletto classico; così facendo, si assicurerebbero maggiori possibilità di collocazione nelle compagnie di balletto nel nostro Paese e si eviterebbe la “fuga forzata” all’estero dei professionisti italiani.
Tali obiettivi sono auspicabili grazie al confronto e al dialogo con le istituzioni e con le direzioni delle Fondazioni lirico sinfoniche.
Tra i relatori era presente anche Marco Batti, fondatore della Compagnia del Balletto di Siena, e titolare di un' Agenzia Formativa che prepara danzatori e insegnanti alla professione.
Batti rappresenta coloro che in Italia producono senza finanziamenti pubblici continuativi, investendo risorse e rischiando ogni volta in prima persona in assenza di garanzie e di sostegni concreti.
La parola è passata poi a Silvia Martinci, membro del Direttivo di AssoDanza, Responsabile della Commissione Formazione e Lavoro di ADI ma anche Direttrice di un centro formazione storico in Emilia – Romagna, un luogo dove si entra allievi e si spicca il volo per la professione.
Martinci sottolinea l’importanza della sinergia tra formazione (dapprima degli insegnanti e conseguentemente degli allievi) e la certificazione delle competenze a livello nazionale mediante una legge che la regolamenti e la renda obbligatoria; a tal proposito ADI ha preso parte al tavolo permanente per la Danza del MIC ed ha stabilito un costante confronto con il Sottosegretario Mazzi e il Gabinetto del Ministro della Cultura volto a convalidare il percorso di certificazione esistente, sul modello del Diplome d'état francese, già assimilato dall'Italia, per cui serve una legge nazionale che renda univoca e obbligatoria la certificazione, favorendo il diritto allo studio in modo capillare sui territori, attraverso un decentramento funzionale e strutturato dei centri formativi.
La relatrice ha anche parlato di un’iniziativa destinata agli allievi che studiano per fare della Danza la loro professione: ADI Collectives, una porta di dialogo con coreografi, danzautori, centri di produzione non finanziati, utile a comprendere le necessità e ascoltare le critiche costruttive per migliorare il sistema del FUS attuale.
Un altro intervento che ha dato lustro alle produzioni artistiche nazionali è stato quello di Damiano Bisozzi, Direttore Artistico e fondatore della “Italian Modern Dance Company”, regista e coreografo attualmente impegnato in Jack Pazzia e Amore e Alice Opera Ballet, unica opera completamente “Made in Italy” reduce da un tour di 30 date in Asia. Bisozzi, con grande orgoglio, ha raccontato la sua missione, quella di dare lavoro ai danzatori Italiani all’interno di una progetto “made in Italy” di qualità.
Visto il successo riscosso all’estero, si augura dunque che tale qualità venga riconosciuta, supportata e sovvenzionata anche in ambito nazionale.
Il convegno ha dato spazio a chi “vive” la Danza da diversi punti di vista: membri delle istituzioni, insegnanti, danzatori, coreografi, allievi ma anche mamme di allievi, come Simonetta Carta, mamma di un’allieva Teatro dell’Opera, nonché direttrice della scuola di danza Le EffeBi Studio di Roma e Marianna Suriano, Prima Ballerina del Teatro dell'Opera di Roma che si è rivolta alle aspiranti ballerine e agli aspiranti ballerini, esortandoli ad inseguire i sogni e non fermarsi di fronte alle difficoltà e a sottolineando l’importanza delle scuole private e del loro sostegno, ricordando come proprio la scuola di Danza privata sia stata fondamentale per la sua formazione e l’inizio della sua brillante carriera di danzatrice.